CHI DELLA FOLLA, INVECE,

CHI DELLA FOLLA, INVECE,
UN LIBRO ANCORA DA SCRIVERE: UPTON SINCLAIR

domenica 19 maggio 2013

LA GELOSIA (Prima Lettera ai Prigionieri...)















Prosegue in:

la gelosia (2) &

Devil's Island (3)













....E' davvero difficile comprendere il temperamento del Dio della Bibbia;
è un insieme confuso di contraddizioni, pallide instabilità e ferree fermezze;
una morale astratta, ipocrita e verbosa se non addirittura ingiuriosa, contrap-
posta ad atti diabolici; fuggevoli, meschini, e conditi da altrettante fuggevoli
bontà presto smentite e tramutate in malignità permanenti.
E comunque, dopo tanto rimuginare, si arriva alla chiave della sua (vera) ....
indole; alla fine si arriva in qualche modo a capirla (chi ci arriva prima dei
tempi previsti è dannatamente e... perdutamente...).
Ed è lui stesso a svelarcela, con soprendente, bizzarra e ingenua franchez-
za: è la gelosia!
So di avervi mozzato il fiato.
Dovreste sapere - ve l'ho detto in una lettera precedente - che tra gli esseri
umani la gelosia è ritenuta un'autentica debolezza, la caratteristica delle men-
ti meschine, anzi, il vero marchio di fabbrica di ogni mente meschina.
Ma al contempo è una caratteristica che fa vergognare anche la mente più
piccola, e che, a forza di menzogne, respinge come un insulto quando si tra-
duce in un'accusa.
La gelosia.



























Non dimenticatelo, tenetelo a mente. E' la chiave. Grazie ad essa - a poco
a poco parzialmente - riuscirete a comprendere le azioni di Dio: senza sareb-
be impossibile. Come ho detto, è stato Lui stesso a mostrare a tutti l'infida
chiave; voleva che tutti sapessero.
Egli stesso afferma ingenuamente, schiettamente e senza alcun imbarazzo:
'Io, il Signore Dio tuo, sono un Dio geloso'.
Ma vedete, questo è solo un altro modo di dire:
'Io, il Signore Dio tuo, sono un Dio meschino; un Dio piccolo che si irrita
 per cose ....piccole.....'.
Stava dando un avvertimento: non riusciva a sopportare il pensiero che un
un qualunque Altro Dio potesse ricevere lodi domenicali da questa piccola
e ridicola razza umana.
Le voleva tutte per sé.
Ci teneva.
Per lui erano ricchezze, proprio come le monete di latta sono preziose per
gli zulù.... Ma aspettate - non sono corretto.
Sto travisando i fatti....
Il pregiudizio mi induce a dire cose non vere...
Non ha mai detto di volere tutte le lodi per sé.
























Non ha mai detto di non voler condividere le lodi con altri... Dèi....
Ha solo detto:
'Non avrai altri Dèi davanti a me'.
Ed è una cosa ben diversa; lo mette in una luce decisamente migliore.
C'era un'abbondanza di Dèi - i boschi, come si dice, ne erano pieni; e
tutto ciò che chiedeva era di essere considerato al pari di tutti gli altri: né
sopra né sotto.
Era disposto a concedere che altri Dèi fecondassero le vergini della Terra,
ma non a condizioni migliori delle sue. Voleva essere considerato allo stes-
so livello.
Questo lo disse apertamente: non voleva altri Dèi sotto di lui.
Potevano marciare al suo fianco, ma nessuno di loro poteva condurre il
corteo, e non rivendicò quel diritto nemmeno per sé.
Pensate che sia stato in grado di rimanere fedele a questo proposito retto
e lodevole?
Nemmeno per sogno!
Sarebbe stato capace di mantenere per sempre un cattivo proposito, ma
uno buono non riusciva a mantenerlo nemmeno per un mese. Ben presto
l'abbandonò, e in tutta calma rivendicò di essere l'unico Dio di tutto ....l'-
Universo.
Come dicevo, la gelosia è la chiave di tutto.
E' presente e prominente lungo tutta la storia di Dio.
E' il sangue e le ossa della sua (ed altrui) indole, è la base del suo carattere.
Basta che una cosa, per quanto insignificante, vada a toccare la sua gelosia
per stravolgere il suo equilibrio e confondere il suo giudizio.
Niente lo infiamma più rapidamente, più certamente ed esageratamente del
sospetto di una possibile competizione con altri...Dèi... (questa la sua ....
piccolezza.....questa la presunzione....).
(Prosegue....)













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